L’emergenza legata alla pandemia mondiale ha rimesso totalmente in discussione tempistiche e procedure legate alla pulizia degli spazi destinati ad attività lavorative.
Oggi non basta più occuparsi della pulizia degli uffici pubblici e privati: è diventato fondamentale eseguire interventi di sanificazione meticolosi per garantire ai propri dipendenti e a tutte le persone esterne locali sani e sicuri.
Sanificazione e pulizia non sono la stessa cosa: questi due interventi prevedono operazioni specifiche per raggiungere obiettivi “diversi”.
Mentre la pulizia prevede l’uso di saponi e detergenti comuni e macchinari per eliminare sporco, polvere e residui un intervento di sanificazione ha l’obiettivo di eliminare batteri, virus e altri agenti contaminanti e viene eseguito dopo la pulizia.
Ti consiglio di consultare il sito del Ministero della Salute per conoscere le ultime indicazioni per prevenire la diffusione del COVID-19
Come avviene la sanificazione periodica quando si verificano casi di COVID-19
Come consigliato dal Ministero per la sanificazione degli ambienti è necessario utilizzare l’ipoclorito di sodio diluito al 0.1% ovvero una soluzione di candeggina ed acqua; per tutte quelle superfici che non possono essere trattate con questo prodotto viene suggerito l’etanolo ovvero l’alcool etilico concentrato al 75%.
Sanificare le superfici toccate più di frequente da tutti è fondamentale per prevenire la diffusione del virus e dunque dei contagi.
Pulizia e sanificazione possono essere eseguite anche in momenti diversi oppure durante un solo intervento, l’importante è rimuovere prima qualsiasi residui di sporco come previsto nel Rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità.
Gli interventi di sanificazione devono essere assolutamente eseguiti in seguito all’identificazione di casi di COVID-19 al fine di ripristinare lo stato di salubrità degli ambienti.
In particolare, le imprese di sanificazione eseguono questo tipo di operazioni tenendo conto di quanto stabilito dalla circolare numero 5443 del 22 febbraio 2020.
Non viene stabilita una periodicità degli interventi di sanificazione uguale per tutti: ogni volta è necessari fare delle valutazioni ad hoc.
La sanificazione impresa dopo un caso di COVID-19
Secondo le disposizioni contenute nella circolare numero 5443 del 22 febbraio 2020 tutti gli ambienti che potenzialmente possono essere stati contaminati devono essere puliti, sanificati e poi sottoposti a ventilazione prima di essere nuovamente utilizzati.
Al termine di ogni intervento l’impresa di sanificazione esegue test e tamponi di superfice per accertare l’efficacia delle operazioni e rilascia all’azienda l’apposita Certificazione da esibire nel caso di eventuali ispezioni e controlli.
Non è consigliabile eseguire sanificazioni “fai da te”: le imprese di sanificazione utilizzano dispositivi di protezione individuale specifici come guanti, tute, mascherine, camici monouso e molto altro.
Servizio di sanificazione ed incentivi statali: ecco quali sono i Bonus previsti
Lo Stato ha previsto una serie di bonus ed agevolazioni per supportare le imprese nelle spese sostenute per mantenere puliti e salubri gli ambienti lavorativi.
Nello specifico si tratta di un bonus fiscale del 30% valido sulle spese sostenute per operazioni di sanificazione ambienti, per l’acquisto di DPI ovvero mascherine, gel igienizzati e qualsiasi altro prodotto e/o strumento utilizzato per la tutela della salute dei lavoratori.
Sono destinatari del Bonus per gli interventi di sanificazione:
- coloro che possiedono un’attività di impresa;
- gli enti non commerciali (compresi enti religiosi riconosciuti a livello civile e enti del Terzo settore);
- strutture ricettive extra alberghiere di tipo non imprenditoriale.
Per usufruire del Bonus fiscale per la sanificazione è necessario inviare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate competente contenente le spese sostenute nei mesi di giugno, luglio ed agosto 2021.
Imprese e professionisti devono inviare la presente comunicazione entro il 4 novembre 2021 come indicato nella comunicazione dell’Agenzia del 15 Luglio 2021.
Sono stati stabiliti inoltre dei massimali di spesa: si parla di 60.000 euro per ogni beneficiario per un totale complessivo di 200 milioni di euro nell’arco del 2021.